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giovedì 20 giugno 2013

ISTRUZIONI SULL'ENERGIA PER FUTURI PRESIDENTI AMERICANI



“L’ignoranza non consiste in ciò che non si sa, ma nella quantità di cose sbagliate che si credono di sapere.”  (Mark Twain).
In un libro che egli rivolge metaforicamente ai futuri presidenti degli Stati Uniti,   Richard Muller, fisico dell’Università della California e consulente per l’energia del dipartimento della Difesa, ci spiega quello che avverrà nel campo dell’energia nei prossimi decenni, senza cadere negli utopismi tanto cari a certi ecologisti. Qui non si parla di sogni, ma di quello che presumibilmente avverrà in base a criteri estremamente concreti: i costi, le convenienze economiche e politiche, le effettive disponibilità.  Muller ci spiega così che le cosiddette rinnovabili avranno un ruolo, ma assai meno rilevante di quello che credono quelli che ragionano con il politically correct. Il petrolio conserverà molta importanza grazie alle nuove tecnologie estrattive, ma sarà soprattutto il gas naturale, lo shale oil e il gas di scisto ha assumere un ruolo preminente. Il nucleare a fissione continuerà ad essere utilizzato da quasi tutti i paesi (ad eccezione probabilmente della solita Italia preda dei demagoghi), per poi passare –si spera- alla fusione nucleare e a nuove tecnologie attualmente non ancora disponibili. Muller  non demonizza i biocombustibili ma ne rivela i rischi sull’agricoltura. Il carbone perderà molte posizioni, anche se rimane attualmente ai primi posti nei paesi in via di sviluppo. Infine denuncia senza remore i flop: l’idrogeno, l’eolico e l’auto elettrica. Riporto una breve parte dell’introduzione e alcune righe delle conclusioni, rimandando alla lettura del libro per i numerosi spunti di riflessione che offre sul futuro dell’energia.
“C’è molto da capire. Se mettete per un momento da parte la politica e guardate all’energia in maniera obiettiva, giungerete a conclusioni spesso inaspettate e controintuitive; qui di seguito ne troverete elencate alcune, che tratterò nel corso di questo libro. Forse a voi non accadrà, ma di certo la maggior parte delle persone le troverà sorprendenti.

-      Il disastro di Fukushima e la fuga di petrolio del Golfo del Messico non sono stati nemmeno lontanamente eventi così catastrofici come molti credono, e non dovrebbero comportare alcun cambiamento importante nelle politiche energetiche.
-      Il riscaldamento globale, sebbene reale e causato in parte dall’uomo, può essere controllato solo se troviamo dei metodi  economici, se non addirittura redditizi, per ridurre le emissioni di gas serra in Cina e negli altri paesi in via di sviluppo.
-      Abbiamo imparato di recente che possiamo sfruttare delle immense riserve di gas naturale localizzate negli scisti argillosi. Definire questa scoperta una manna non è esagerato. Nei prossimi decenni il gas di scisto giocherà un ruolo centrale nelle politiche energetiche degli Stati Uniti.
-      L’accumulo di energia (per far fronte all’intermittenza dell’eolico e del solare) è un problema complicato e costoso. L’approccio più efficace dal punto di vista economico consiste probabilmente nell’utilizzo di batterie (ancora non adeguate quelle esistenti),  anche se il gas naturale come fonte alternativa potrebbe essere più conveniente.
-      L’energia nucleare è sicura, e lo smaltimento delle scorie non è un problema difficile da risolvere. Sono la disinformazione e la scarsa familiarità con l’argomento ad alimentare le paure. Il maggior rivale dell’energia nucleare è il gas naturale.
-      C’è una nuova fonte di energia dirompente e potenzialmente esplosiva (in senso buono): l’olio di scisto, anche noto come shale oil. Le riserve statunitensi sono enormi, e delle tecniche di estrazione concrete sono già disponibili. La produzione di olio di scisto sembra essere più economica della produzione di combustibile sintetico (sintetizzato da gas), ed è probabile che la competizione tra le due industrie sarà dura.
-      L’economia basata sull’idrogeno non sta andando da nessuna parte; alcune delle fonti di energia alternativa più idealistiche, tra cui il geotermico e l’energia mareomotrice e del moto ondoso, non hanno un futuro a lungo termine.
-      Le auto ibride hanno un grande futuro, mentre le ibride aplug-in ( a carica esterna) e le automobili completamente elettriche no; una volta incluse le spese di sostituzione della batteria, costano molto di più di quelle a benzina.
-      Anche se implementata, nessuna delle soluzioni proposte contro i pericoli legati alla crescita dei livelli di CO2 ha qualche possibilità concreta di funzionare. L’idea di “dare il buon esempio” crolla quando le economie emergenti non possono permettersi di seguirlo. Probabilmente l’unica soluzione fattibile è incoraggiare, nei paesi in via di sviluppo, la conversione da carbone a gas di scisto, diffondendo in maniera vigorosa la tecnologia e il know how che abbiamo negli Stati Uniti.

Queste sono tutte cose che ogni futuro presidente deve conoscere. E sono tutte cose che ogni presidente futuro dovrà insegnare ai suoi elettori, per evitare che le politiche energetiche siano decise da ciò che gli elettori “credono erroneamente di sapere”.

…Evitate di riferirvi alle risorse energetiche servendovi di belle parole come verde, rinnovabile e pulita, che possono essere tutte interpretate come un modo per mettere fuori dai giochi l’energia nucleare, il gas naturale e i biocombustibili. Sarebbe meglio utilizzare la parola sostenibile, intesa come “sostenibile per i prossimi 20-40 anni”, visto che non possiamo prevedere cosa ci riservi la tecnologia dopo questo arco di tempo. Ancora meglio sarebbe utilizzare la parola alternativa. Sebbene ci siano molti aforismi che sembrano carichi di saggezza ma che in realtà non funzionano affatto, ve ne cito uno che potrebbe essere vero: “perché sia davvero sostenibile, deve essere redditizio”.  Certo, gli eventuali ricavi potrebbero e dovrebbero tener conto di tutti i costi indiretti, come quelli che ricadono sull’ambiente.Purtroppo non c’è accordo su come questi costi debbano essere stimati; possono inoltre essere manipolati dai sostenitori o dagli oppositori delle varie cause. E’ dunque cruciale valutare questi costi in maniera attenta e oggettiva. Subirete pressioni perché adottiate misure che portino sollievo temporaneo e risolvano problemi nel breve periodo, tralasciando quelli di più ampio respiro.Per conquistare il vostro posto nella storia dovrete avere una visione, riporre fiducia nella scienza e nelle analisi oggettive, e saper pensare a lungo termine.”

(Richard Muller: Energia per i presidenti del futuro –pag. 3-6, 354-355-. Le Scienze,2013)

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