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martedì 12 gennaio 2010

ALLARME DEL WWF

In Italia si "consumano" 200
metri quadri di suolo al minuto
Il Wwf ha scritto a Napolitano, al premier e ai ministri: «Serve uno scatto d'orgoglio per salvare la natura»



MILANO - L'11 gennaio, a Berlino, l'Onu ha ufficializzato il lancio mondiale del «2010: Anno internazionale della biodiversità». Dopo l'anno del clima tocca dunque alla salvaguardia delle specie che abitano il pianeta. Il nostro paese è, ancora, un vero e proprio paradiso mondiale di biodiversità. Ma se non ci sarà un'inversione di rotta nella salvaguardia del territorio la situazione è destinata a cambiare radicalmente. Il suolo vergine, in Italia, si perde al ritmo di 110 chilometri quadrati all'anno, pari a 30 ettari al giorno, 200 metri quadrati al minuto. Sono dati contenuti in un resoconto fornito dal Wwf.
I dati offrono un quadro allarmante: attualmente nel nostro paese sono a rischio estinzione il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi, il 76% degli anfibi, il 69% dei rettili e addirittura l’88% dei pesci d’acqua dolce. La situazione non va meglio per la flora (15%) e le piante inferiori (40%) ovvero alghe, funghi,licheni, muschi e felci. Dalla metà del secolo scorso la biodiversità in Italia ha subito una fortissima riduzione, in particolare a causa del consumo del suolo. Negli ultimi 50 anni sono stati intensamente colpiti alcuni importanti ambienti quali zone umide e boschi di pianura, ma anche altri sono stati compromessi da fenomeni di frammentazione che ne hanno deteriorato la qualità.
LA LETTERA DEL WWF ALLE ISTITUZIONI - Il Wwf ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio e ai ministri competenti in cui chiede uno scatto d'orgoglio al nostro Paese, per confermare un primato internazionale che ha fatto dell'Italia il primo Stato membro dell'Unione Europea che ha sottoscritto il «Countdown 2010», deciso a Malahide (Irlanda) nel 2004, e promosso la Carta di Siracusa nell'aprile 2009, nell'ambito del G8 Ambiente. In Italia, rileva il Wwf, non è stato fatto «nessun passo concreto per difendere la ricchezza di specie e habitat». L'associazione dice il presidente onorario Fulco Pratesi, chiede l'impegno del ministro dell'Ambiente per salvare animali simbolo come l'orso, lo stambecco, il lupo, che rendono unico il nostro Paese. Ci dovrebbe essere da parte di tutti i Paesi, l'impegno per il Countdown 2010 (un'alleanza di governi, Ong e settore privato) con l'obiettivo di intraprendere le azioni per fermare la perdita di biodiversità entro il 2010, l'anno della svolta e del target per tutti i governi del mondo.

I RECORD DELL'ITALIA - Con 57.468 specie animali di cui l'8,6% endemiche, e 12.000 specie di flora, delle quali il 13,5% specie endemiche, l'Italia è il paese Europeo più ricco di biodiversità ma molta della ricchezza si sta perdendo: attualmente sono a rischio di estinzione il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi, il 76% degli anfibi e addirittura l'88% dei pesci d'acqua dolce. Tra le minacce principali la modifica degli habitat e il consumo del suolo. Non ultime ancora oggi il bracconaggio ai danni si specie sempre più rare e la caccia eccessiva. Rischiamo di perdere, nei prossimi anni, specie come l'orso bruno, la lontra, il capovaccaio, l'aquila del Bonelli, la pernice bianca, la gallina prataiola.È dunque il richiamo alle istituzioni il primo passo che il WWF compie in ambito nazionale per l'Anno della Biodiversità, un 2010 nel quale l'associazione sarà impegnata con iniziative speciali, progetti sul campo e ulteriori interventi istituzionali.

IN ITALIA MANCA ANCORA UN PIANO DI SALVAGUARDIA - Nelle lettera il Wwf indica
come obiettivo prioritario per il 2010 la definizione in un'apposita Conferenza nazionale, aperta al contributo scientifico delle associazioni ambientaliste e dei maggiori esperti italiani, per definire la Strategia nazionale della Biodiversità e un conseguente Piano d'azione, sostenuto da adeguate risorse economiche, ricordando che ad oggi l'Italia non è tra quei 167 Paesi del mondo (l'87% delle parti che hanno sottoscritto la Convenzione internazionale sulla Biodiversità, CBD) che hanno già adottato proprie Strategie e Piani d'azione a tutela della biodiversità. L'emergenza globale del fatto che drammatici sono i dati relativi alla perdita di biodiversità agli habitat e alle specie più minacciate sul nostro Pianeta: insostenibili processi di deforestazione fanno sì che ogni 3-4 anni sparisca per sempre una superficie di foresta pluviale equivalente a tutta la Francia, mentre le specie si estinguono ad una velocità 100 volte superiore a quella dell'era preistorica.

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